Studio d’Arte Romeo Mesisca

Critiche

– Romeo Mesisca – Certezza nella pittura (Il Messaggero. Maggio 1973)
di Leonida Repaci – 1973
…Romeo Mesisca pittore e disegnatore, cerca il recupero del passato in nome di una diversa visione della realtà
…Romeo Mesisca è un pittore dal carattere deciso, senza complimenti “è una certezza della pittura”

– Romeo Mesisca – Una realtà visiva di possente suggestione (Dal Libro Ars Dictandi)
di Vitulio Marguritelli -1974
…Romeo Mesisca imprime la forza dinamica nello sviluppo del disegno, coinvolge le figure in un movimento espresso con motivi di richiamo- formula magica che compendia la sua stilistica nel cui fulcro racchiudono l’energia propulsatrice del moto.
…il rigore della tecnica è ammorbidito dalla dolcezza delle linee, dall’associazione del colore che da una musicalità cristallina che riecheggia nell’opera tanto da dare l’impressione della leggerezza e della trasparenza…
…senz’altro è questo suo bisogno ad indirizzarlo alla tecnica della gouaches e a portarlo con uguale facilità all’esecuzione della pittura ad olio e innanzitutto al disegno a china…
…quest’ultimo esprime in maniera superlativa la sua capacità…
…tenendo inoltre presente che si mantiene in continuo allenamento alternandola sua attività artistica l’insegnamento del disegno…
…considerando la sua età (trent’anni, con le sue premesse!), il dinamismo che è una delle sue qualità, la passione, la serietà e l’impegno che costantemente l’animano, l’intellettualità che arricchisce di motivi spirituali le sue composizioni, la fede che anima il suo “credo” nei giusti valori dell’arte, non ci si stupisce del suo presente…

– Da “Le Arti “ n. 6 – Giugno – Luglio
di Mauro Ciciani -1975

…Romeo Mesisca artista giovane ma già maturo per simili esperienze, ha trovato la sua formula attraverso studi di forme e di idee che ha sempre avuto la forza di difendere
…e proprio nel disegno, Romeo Mesisca intravede la possibilità per ora del suo discorso definitivo…
…il tratto, a volte deciso, a volte velato, è comunque netto, pulito, derivante da una indubbia sensibilità e preparazione di base…
…nei suoi disegni, più che in altro, Romeo Mesisca coglie il frutto del suo lavoro, che porta avanti, senza compromessi, come conviene ad un vero professionista…

– Romeo Mesisca – Una ricerca angosciosa (Pubblicato su L’Unità)
di Renato Guttuso -1976

…Romeo Mesisca è uno dei pittori del panorama artistico che concepisce ancora la materia il colore il segno come pretesti per avvolgere il mondo nella sua tragedia, per capirlo nella sua opacità e, per attraversarlo nella sua oscurità…
…osservando i lavori si comprende come essi siano un commento della sua coscienza sulle cose vedute, udite e vissute…
…nonostante il suo impegno sociale nel mondo politico e sindacale, dove il contrasto tra le realtà e la pressione della situazione culturale diviene opprimente che riassumono uno dei drammi degli artisti contemporanei. Mesisca riesce ad armonizzare ma sopratutto a conciliare con la vocazione e l’impegno nella ricerca di nuove strade nell’arte…
…la sua vita d’artista è rivolta nella ricerca angosciosa di un mezzo o di uno strumento liberatorio, con un continuo rimettere in discussione la propria situazione…

– Romeo Mesisca -Pittura istintiva e personale ( Catalogo della mostra Galleria Derna di – Roma)
di Ugo Moretti -1981

…La pittura di Romeo Mesisca è istintiva e personale, induce nell’osservatore emozioni proprie ai soggetti trattati, portandolo a riflettere sull’ambiente e situazioni trattate…
…vi è sempre nelle opere una trasfigurazione della realtà sciolta in colori ,in tinte forti lavorate con spatole e pennelli…
…sono ricorrenti nei lavori,le composizioni e figure in interni ed esterni dove l’ambiente è poco più di un corollario quasi non indispensabile…
…sensibile alla lezione di Guttuso, per Mesisca il problema non sembra quello di riprodurre degli oggetti ma, di fare dell’opera un oggetto che sprigioni una espressività interiore capace di coinvolgere lo spettatore stimolandogli la sensibilità e il senso della armonia.

– Romeo Mesisca – Nella sua pittura prevale il senso del racconto ( Catalogo della mostra Galleria La Sfinge – Roma)
di Elio Mercuri – 1985

…La pittura di Romeo Mesisca vive in quell’area della ricerca contemporanea schiva dal gioco della mode e dell’ideologia. Profondamente radicata in una visione autentica e poetica…
…ciò che prevale sempre più nella sua pittura è il senso del racconto;to prossimo alla condizione di un sogno, dove si sovrappongono i piani e i tempi fino a raggiungere l’effetto e la sensazione di qualcosa di perduto o dimenticato che torna; di memoria che riscalda l’emozione e gli effetti, riattiva e riaccende il colore, i colori delle cose, sino ad acquistare una propria autonomia e poetica certezza d’essere e verità…
…un quadro esemplare può essere considerato “La spiaggia di Torvaianica”, a prima vista un quadro di raro realismo, in quel brulichio di persone e cose, da domenica d’estate ,quando nella folla è difficile persino vedere il mare …
….il significato della pittura di Mesisca, è tutto in quel tendere a rappresentare un mondo fatto di cose e presenze primordiali, così come è emergenza di memoria profonda, ancestrale ed incarnazione di quotidiana esperienza, per ridare spessore e sangue e colore all’esistenza…

– Dal libro catalogo: Dialogo intorno a Zuleika
di Diana Gripenberg -1989

…come mai questo artista così vivace ed aperto, al ritorno da uno dei suoi lunghi viaggi in macchina per presentare i suoi lavori,si chiude nell’atelier per dipingere uno interno, lo si può capire se si pensa che spesso quell’interno è un palcoscenico: l’interno più aperto che esista…
…per Romeo Mesisca la linea è importante, ma anche nell’arte il colore rimane l’elemento fondamentale, il disegno è quasi solo struttura di chiarezza che offre l’intelaiatura di base per il successivo sviluppo…
…ho visto un altro tipo di bellezza nei quadri di Mesisca, ha una malinconia peculiare, calma ed artistica nel senso che corrisponde al livello umano e non allo stato d’animo delle persone raffigurate…
…comunque non mi sembra un’artista facile. Credo che egli sappia essere riservato…
…una personalità artistica del livello di Romeo Mesisca non si può caratterizzare solo in termini di determinazione, vitalità e vivacità, egli possiede anche la disciplina e la magia del pianissimo conoscendo anche la bellezza del dolore trasfigurato…

– Romeo Mesisca: Un pittore particolare -(Presentazione in catalogo)
di Roberto Musi – 1995

…Romeo Mesisca è un pittore particolare: studia i paesaggi di Roma sul posto ma non dipinge dal vivo, en plein air, come usano gli espressionisti…
un nuovo strumento di lavoro, si è aggiunto da qualche tempo: è la macchina fotografica.
…con le foto e la memoria a studio crea sulle tele visioni impregnate di viva suggestione e colore…
…Quel che colpisce, oltre il resto degli interni di Mesisca sono gli ambienti in cui vengono collocati le figure femminili: fisicamente formose in interni molto colorati…
…perchè questi interni? Risponde Mesisca “la mia pittura che considero espressionista l’affido spesso alle regole del passato, la quale non deve essere una prigione ma una liberazione”…
…che cos’è che rende l’arte di Mesisca tanto seducente, al punto da non dimenticare facilmente; non lo sappiamo di preciso e forse non lo sapremo mai. In arte niente è certo e definito…
…e’ certo che Mesisca segue, autonomamente, una strada aspra, senza tentennamenti, con un rigore professionale che costa moltissimo, in quanto non gli permette indulgenza e scorciatoie. Se volesse potrebbe essere un pittore gradevole e alla moda. Ma non vuole essere né l’uno né l’altro, e per questo che ancora paga enormemente lo scotto di non essere stato mai capace di seguire le mode e i desideri di coloro che vogliono far diventare l’arte unicamente un affare o un limone da spremere…
…la sua arte, riporta alla memoria tappe di un cammino solitario ma risoluto, tormentato ma sempre nuovo,in sintesi, la storia di un artista fuori del comune e lontano dai compromessi.

– Annotazioni sulla pittura di Romeo Mesisca (Presentazione in catalogo della mostra Galleria Delle Fave di Roma)
di Annamaria Marchesini – 1999

…Se dovessi dire in poche parole quali sono gli elementi che caratterizzano l’esperienza artistica di Romeo Mesisca, sintetizzerei cosi: aderenza alla realtà, continuo bisogno di ricerca e di rinnovamento, amore appassionato per il colore. La realtà è stata sempre alla base della sua pittura, fin dagli anni della giovinezza, che lo anno visto a fianco di Artisti come Guttuso, Sughi, Brindisi, Attardi – unire al lavoro artistico, l’impegno sociale.
Queste donne opulente, simboli di una femminilità arcaica, sembrano affiorare dalla memoria, per rapprendersi in forme pittoriche. Con la loro carica di sensualità divengono rappresentazioni palpi tanti di emozioni lontane, emergenti dal passato, addirittura dell’immaginario dell’infanzia.
…Anni di sodalizio con Guttuso, Sughi e Purificato gli hanno insegnato che è fondamentale la preparazione della base su cui dipingere . “Noi pittori – diceva qualche anno fa in una intervista – non siamo che artigiani e per un artigiano che si rispetti la scelta della materia prima è fondamentale”.
…Da tempo ha abbandonato i colori ad olio per usare esclusivamente quelli acrilici, che meglio rispondono alle sue esigenze. I suoi colori forti, sicuri, ma al tempo stesso morbidi e pastosi, tutti giocati su alcune gamme fondamentali che l’artista da sempre preferisce. Mesisca non rinnega le sue radici, gli anni della formazione, gli insegnamenti ricevuti, e riconosce l’importanza di tutti i suggerimenti che hanno contribuito a caratterizzare il suo discorso artistico fin dagli anni giovanili: gli influssi. Picassiani filtrati attraverso Guttuso, l’amore per le suggestioni cromatiche di Corpora, la consapevolezza del proprio valore appresa da De Chirico. E sopratutto, la rilevanza della tecnica, che strada facendo è divenuta in lui sempre più sapiente e rigorosa…

– Squilli di luce nei quadri di Mesisca ( Dal Corriere di Viterbo del 21/08/2001)
di Beniamini Mechelli 2001

L’Artista romano ha esposto a Tuscania (VT) invitato dal Comune in occasione di una rassegna dedicata a Giuseppe Cesetti.
… Guttuso,Purificato,Brindisi, Attardi, ma anche forti echi della realtà sociale e politica irrompono dalle opere di Romeo Mesisca. In nessun suo dipinto, però si riconosce un singolo maestro, un’influenza determinante perché Mesisca esprime unicamente se stesso il suo sentire, la sua cultura, le sue esperienze. Le produzioni più recenti di Mesisca, in particolare quelle esposte nelle scorse settimana a Tuscania, in occasione di una rassegna dedicata a Giuseppe Cesetti, originario di quella terra, trasudano colori a un tempo forti e morbidi, che danno forme umane che esprimono sofferenza,a volte angoscia, ma anche inquietudine ed eros. Mesisca narra cosi la storia degli uomini. Uomini che soffrono, che sognano, che lottano; donne che trepidano, che si macerano nelle attese. E i volti, sebbene indefiniti, sfumati, appena accennati ( ad indicare che non si tratta della vicenda di un individuo ma di una condizione collettiva ) trovano in Mesisca il loro “affrescatore “, il loro “comunicatore”, l’artista della porta accanto, che non s’è asserragliato nell’Olimpo ma continua a vivere in mezzo alla gente e a partecipare ai bisogni,ai desideri,ai dolori e alle gioie. Sentimenti intensi, profondi,che trovano una mirabile sintesi sulle tele o sulle tavole che Mesisca trasforma in opere d’arte…

– Romeo Mesisca: Nella sua pittura si avverte una partecipata passionalità da “Senza titolo“ di Marzo 2002
di Dott.Vito Cracas

…dall’osservazione e dall’attento studio del variegato scenario naturale di cui riece a cogliere le immagini e le scene più significative che rende fruibile ed accettabili nei particolari espressivi,spesso animati dal protagonismo dell’essere dominante che determina e controlla la naturali manifestazioni. Romeo Mesisca prende solo gli spunti ritenuti idonei e validi nella loro essenzialità che, mediante elaborato cromatismo in una dinamica visione polifunzionale, realizza visivamente per poterne fare recepire le atmosfere surreali, con determinati accenti post impressionistici, in una ordinata sequenza in grado di trasmettere gli stati d’animo “suggeriti”. Le delicate e rarefatte atmosfere cariche di attese, filtrate dalla luce radente o soffusa, mettono in evidenza inusitati aspetti visivi per gli esacerbati colori, resi al limite del materico, con i quali riesce a trasmettere e far percepire palpabili ed emotive sensazioni. E tramite le sue pregnanti e calde stesure, nelle diverse densità tonali degli stadi pittorici, fa avvertire l’intima essenza di una partecipata passionalità…

– Romeo Mesisca: Una figura viva e presente nel panorama della pittura Italiana e del pensiero Europeo. (Presentazione in catalogo) – 2005

di Prof. Dott. Giorgio Falossi

…in una epoca in cui il figurativo e concettuale sono motivo di scontro e di dibattito, Romeo Mesisca apre un terzo fronte, che ha il merito di essere suo e personale. Egli pone lo spirito e la fantasia a contatto con la tela e inserisce tramite il disegno e il colore…
…pittoricamente assistiamo ad una operazione di recupero dei valori dell’immagine con applicazioni dell’idea di Schopenhaur. Così Romeo Mesisca dipinge una vita dal significato spesso illusorio,frenata nei suoi atteggiamenti più naturali e spontanei, spinta dal bisogno sino al dolore o all’apatia, una vita di cui la sua pittura traccia uno stato che si può ritrovare nella profondità dello spirito e della ragione…
…la rappresentazione della figura che si identifica con l’umanità è moderna, scattante in un movimento di altalena trail reale e l’immaginario, tra il sogno e il risveglio. Forse si potrebbe pensare a qualcosa che è di fuori od oltre la vita. E’ invece il recupero di una profonda realtà interiore, è la trasposizione in pittura dell’inconscio…

– Romeo Mesisca: Una pittura che sa parlare al cuore (Presentazione in catalogo) 2007
di Dott.ssa Elisa Bergamini

…Romeo Mesisca sa cosa significa il lavoro dell’artista nel senso che la pittura è per lui continua sperimentazione, fatica, esercizio e mestiere…
…ammirando i suoi lavori diventa immediato, ma non per questo meno suggestivo, il raffronto con il suo grande maestro: Renato Guttuso…
…una pittura che sa parlare al cuore: questo è l’insegnamento e il piacere che nasce dai lavori di Mesisca. Non è poco, anzi, è tutto quanto è lecito chiedere all’arte, alla magia di immaginare col cuore, la magia di immaginare col cuore e con gli occhi universi ai più sconosciuti, che solo un artista riesce a svelare…

– Romeo Mesisca: Protagonista indiscusso del colore ( dal catalogo I-Lhy -Bologna ) 2009
di Sergio Fastellini

…”Tutto è vivo nell’arte di Mesisca, persino le nature morte,che nella loro accesa e inesatta disputa cromatica trovano la loro serafica disposizione finale”
…echi di geometrie in bilico tra cubismo ed espressionismo…
…nell’arte di Romeo Mesisca il protagonista indiscusso è il colore, e il disegno la spalla teatrale che ne assicura la buona riuscita…
…la pittura di Mesisca è un atto ermeneutico: un modo, dando un senso al mondo, di darsi un senso nel mondo…
…il suo è un comunicare con l’ambiente che lo circonda, rendendolo locus privatus, e di comunicarlo verso l’esterno rendendolo publicus…
…un’arte reale, che non astrae oniricamente la realtà ma la supera incessantemente ripartendo da esso…

– Romeo Mesisca: Esposizione Galleria Art/Saloon – Ariccia (RM)
di Alessandra Altieri – 2021

“E’ un artista che ha fatto della sua passione un lavoro, una professione autentica che dura da oltre cinquant’anni. E quindi come non scontrarsi con una galleria, dove invece il concetto principale non è il commercio, ma l’anima di un artista? Semplice perché Romeo Mesisca rappresenta entrambi i concetti: quello più autentico perché legato alle sue origini di allievo prima e poi collaboratore di Renato Guttuso, e quello più spiccatamente artigianale, perché legato al suo lavoro come una reale professione che conduce al profitto e alla fama. Decenni di carriera artistica sviluppati lungo la storia politica dell’Italia, identificati in un percorso culturale denso di riconoscimenti e approvazione da parte di pubblico e critica, delle più importanti Gallerie d’Arte Romane.
Fino a giungere ad un linguaggio artistico personale, identificatosi nel concetto dell’Espressionismo Figurativo, abbandonando Roma nel frattempo e stabilendosi ai castelli Romani; un percorso quello di Romeo, in continua evoluzione, una collaborazione, quella con la Galleria Art/Saloon di Ariccia, che è anche un’amicizia, scambio reciproco e passio comune.

– Romeo Mesisca – Esposizione a Genzano di Roma
di Gloria Sementilli – 2022

Le opere dell’artista Romeo Mesisca esposte all’interno dello storico locale “Trattoria dei cacciatori “, permetteranno a chi vedrà la mostra, allestita al suo interno, di vivere un viaggio lungo la linea del tempo. Varcare le porte della storia e dell’arte sarà possibile grazie alla preziosa collaborazione nata tra la famiglia storica Masini, che da generazioni tramanda la maestria della ristorazione tradizionale e la raffinata arte pittorica di scuola “guttusiana“ dell’artista Romeo Mesisca, nato nella sua amata Roma e approdato ai Castelli Romani dove ha intrecciato virtuose trame artistiche e intellettuali.

– Romeo Mesisca – Critica in semiotica estetica dell’opera” La Pittura “(Allegoria)
di Prof.ssa Fulvia Minetti – di Redazione 09/09/2022 – Premio Arte 2022

Le allegorie di mesisca rappresentano segretamente il viaggio di genesi della conoscenza pittorica, che principia dalla discesa iniziatica al chasma ctonio di Ecate, a perdere il principio individuationis, in un vissuto anonimo e plurale.
Il rito iniziatico passa per il luogo di vita diretta e irriflessa dell’estasi dell’indistinzione, in qualità di matrice e fondamento della rinascita attiva alla poiesis, per trasformazione dell’eros in filosofia.
La pittura allora è trasmutazione vitale, sintesi di Ecate e di Afrodite, poiché senza il sacrificio della morte, non c’è la trasfigurazione primaverile della rinascita.
Così l’abito lunare, del significato usuale e pubblico, diviene, rinomare la figura pittorica in transito di verità.

– Romeo Mesisca – Critica in semiotica estetica dell’opera ”La vendetta di Cupido su Apollo e Dafne”
di Prof.ssa Fulvia Minetti – 2024

Presidente Accademia Internazionale di Significazione
L’opera del Mesisca, ritrae Apollo Nel sogno tormentato e procrastinante di Dafne, mutata in pianta d’alloro.
E’ la metafora dell’artista che, innamorato dell’oggetto del desiderio artistico è condannato al rimando, al differimento, alla sublimazione del suo amore impossibile ed eterno Nella cinta vittoriosa sapienziale.

– Romeo Mesisca – Opel Call PRIMA MATERIA
Esposizione del dipinto “Ramo D’Oro ”Nel Museo Sforza Cesarini di Genzano di Roma dal 02/11/24 AL 07/02/25
di Gloria Sementilli – 2025

Il dipinto vuole essere un omaggio al Mito del Ramo D’Oro e al culto della dea Diana.
Il pittore Romeo Mesisca ha scelto di realizzare una composizione ad alto impatto cromatico ed emotivo utilizzando tonalità decise, luminose che delineassero la vitalità delle sagome presenti, su uno sfondo cupo dalle sfumature volutamente brune, tipiche del fitto bosco.
Ma anche per richiamare quel respiro di cruda e misteriosa leggenda che aleggia intorno alla complessa figura della dea Diana, la “Diana dei Boschi”.
Dea guerriera, matrigna e madre, grembo divino all’origine del mondo e del suo sogno universale. I riflessi sono di un cielo giunto al suo tramonto fin giù lungo la solitudine di un cratere spento a rilevare la sacralità delle acque rigeneratrici del lago di Nemi, culla e specchio di una rinnovata civiltà, illuminato dalla luce lunare della dea Nemorensis. La presenza delle ninfe, virtù del femminile a sottolineare il potere quasi divinatorio del loro saper dare la vita e del saper vivere in armonia con il resto del creato.
Al centro dell’opera i protagonisti, la dea Diana, il Rex Nemorensis e il Ramo d’Oro.
Il ramo di vischio venerato dalla fiera dea amazzone perché promessa di eterna luce.
Ramo salvo dallo spezzarsi, protetto con la vita del sacerdote guardiano, pronto a divenire anch’esso assassino pur di restare unico schivo a Rex Nemorensis del bosco sacro e del suo fatale destino.
Le due figure si caratterizzano per le posture e gli sguardi che ben raccontano il rapporto impari esistente tra loro.
La dea Diana si trova in una posizione di superiorità rispetto al sacerdote che implora la divinità omaggiandola del suo trofeo, il Ramo d’Oro.
La dea Diana lo guarda con severa indifferenza, non lo premia, benché abbia vinto il duello contro lo schiavo avversario.
Il messaggio da parte della divinità è di condanna verso una stirpe, quella umana che per secoli combatterà fino alla morte, illudendosi di poter conquistare un pezzo di cielo in questa terra.